Nero, opaco, forse ecopelle. É qui accanto a me, sulla panchina della metro gialla. Ore 22:06 di un giovedì sera.
E se fosse una bomba?
Sei sempre esagerata tu! Ma non si sa mai.
La metro ritarda ancora.
Potrebbe averlo scordato qualcuno. Potrebbe essere importante per il proprietario.
Ma sì, guardo dentro. Apro la cerniera dorata. Certamente uno zaino da donna. Portafogli di quelli belli, gradi e colorati. Una bustina per la mascherina. Fazzoletti Tempo. Un beauty con disegnati dei limoni un po’ sbiaditi. Lo apro, niente di importante. Assorbenti e cose così. Sembra lo zaino di una ragazza giovane. Se non altro non ci sono le chiavi. Lo starà cercando?
Le cose sembrano messe secondo una logica. Ogni cosa ha il suo posto. Sarà una persona ordinata.
Apro il portafogli. Quanti scontrini, pochi soldi. Ma dov’è la carta d’identità? Trovo una fototessera di un uomo. Sarà il fidanzato? Se é giovane come penso, spero di no!! Ma no dai, sarà suo padre. Trovo bigliettini scritti da tante persone. “Fai buon viaggio” dice uno. Sarà una fuori sede? Oh poverina, sarà sicuramente disperata. Devo trovare la carta d’identità. Ma tanto poi se la trovo come la contatto?
Metro in arrivo. Finalmente. Ma che faccio? Lascio lo zaino o lo porto con me? E se tornasse?
Meglio portarlo, qualcuno potrebbe rubarlo.
Salgo sulla metro, mi siedo. Abiterà sulla linea gialla?
Si chiudono le porte. Alzo lo sguardo. Una ragazza corre verso la panchina. Mi precipito verso il pulsante di apertura porte.
“Il mio zaino!!”