Studi ed esperimenti riguardanti la percezione di un alimento, sono numerosi.
Nell’assaggiare un boccone, intervengono tutti i nostri sensi, interni ed esterni, e tutti insieme contribuiscono a dare una precisa percezione positiva o negativa di quel piatto.
Ma basta solo questo a definire un piatto, un alimento? La percezione dipende solo ed esclusivamente dai nostri cinque sensi?
La risposta è no!
Nel preciso momento in cui assaggiamo qualcosa, tutti i fattori esterni che ci circondano, contribuiscono ad influenzare la nostra percezione. Un piatto di un ristorante rinomato, avrà lo stesso sapore se mangiato a casa, sul divano, davanti al televisore?
Per alcuni sarà migliore l’esperienza nella location del ristorante, per altri quella sul divano di casa propria, ma certamente le due esperienze non saranno mai uguali.
Dunque, la percezione di un piatto varia a seconda delle influenze esterne:
? suono e musica ?
? colore ?
? odore ??
In uno dei suoi esperimenti, Charles Spence decise di offrire lo stesso piatto di uova e bacon a due gruppi di persone. Il primo gruppo che mangiò il piatto con in sottofondo il suono dei versi di galline, dichiarò di percepire più intensamente il sapore dell’uovo; il secondo gruppo, invece, mangiò ascoltando lo sfrigolio del bacon in padella. Questi, dichiararono più intenso il sapore della pancetta. Eppure i piatti tra i due gruppi, erano identici.
Anche la tipologia di musica può cambiare la percezione del gusto. Secondo alcuni studi, i suoni acuti permettono di percepire maggiormente l’acidità di un piatto, mentre i suoni morbidi la sua dolcezza. Infine l’assaggio di un piatto con un suono profondo in sottofondo, permette di apprezzarne maggiormente l’umami.
Queste scoperte riguardo la connessione tra suono e percezione del piatto, hanno influenzato moltissimo il food marketing. Un esempio è la pubblicità delle Pringles con un giovane Brad Pitt, che già nel 1989 sfruttava il suono dell’apertura della confezione per creare un’associazione al prodotto e alla sua qualità. (Puoi guardarlo qui –> https://youtu.be/DJEj31jwtL8 )
Ma non è finita qui!
Una mousse di fragole servita su un piatto bianco, sembra essere più saporita rispetto alla stessa mousse servita su un piatto di colore nero.
E ancora, un odore può rievocare un ricordo e quindi l’emozione legata ad esso. Questo influenza la nostra percezione dell’alimento.
Ma attenzione, se il ricordo e l’emozione sono negativi, anche il piatto potrebbe essere percepito come non buono!