Come nasce il food design? ⁣

Il food design, questa forma di progettazione a noi quasi sconosciuta, ha origini più vicine di quanto credi. I primi artisti a parlare di cibo, furono proprio i futuristi. Marinetti si faceva promotore di un movimento artistico eclettico, che abbracciasse tutti i tipi di arte. Anche la cucina.⁣

É grazie al libro “The futurist cookbook” che nel 1930 si comincia a parlare di cibo nel mondo artistico. I futuristi sostenevano il consumo di carne, per mantenere corpi magri e forti, in linea con tutto il concetto di velocità e aerodinamica proprio del Futurismo. Di contro, che tu ci creda o meno, scoraggiavano il consumo di pasta che appesantiva e rendeva pigri. ⁣

Da quel momento in poi, molti furono gli artisti che cominciarono a sfruttare il connubio arte-cibo. Negli anni ’60 Daniel Spoerri istituì la corrente artistica Eat Art, per avviare una riflessione critica sui principi fondamentali della nutrizione. Nei suoi assemblages e tableaux-pièges rappresenta la ritualità quotidiana di ogni pasto, fermandola nel tempo. Spoerri incolla gli oggetti conviviali di un pasto alla tavola, creando una performance artistica interattiva che si deteriora dinnanzi allo spettatore.⁣

Anche Salvador Dalì dà il suo contributo al mondo artistico della cucina, creando “Cookbook”, un ricettario che affronta il tema del cibo dal punto di vista del gusto, ma anche della morte. Perché in fin dei conti, prima di mangiare un animale, lo si uccide. ⁣

Questi sono solo alcuni esempi degli antenati del food designer.

Non è sorprendente il fatto che tutto sia cominciato proprio in Italia? Quante volte abbiamo studiato il Futurismo a scuola, ma nessuno mai ha nominato questo aspetto?